“Tristezza: permettiamoci di osare”

di Alessandra Stifanelli

 “Possiamo fare di tutto per star bene ma ogni tanto cadremo… è importante lasciarci cadere.”

Ci sono inevitabilmente nella vita momenti dove tutto sembra insensato, vuoto, privo di significato; momenti di instabilità e sconforto emotivo in cui tutto ciò che ci circonda sembra essere messo in discussione. Per quanto si possa cercare di essere forti e mantenersi propositivi questi momenti ci possono destabilizzare.

Tutto ciò è normale, naturale, fa parte della vita, dell’essere umano, e non solo, è positivo! Sì, infatti questi momenti possono dare modo all’individuo di raccogliersi in sé stesso, riunirsi con la parte di sé che è insoddisfatta e permettersi di stare male. 

La sofferenza è parte integrante, necessaria, della vita; ciò che bisogna fare quando questa arriva è restare all’interno di questa emozione, viverla, osservarla per poi comprenderla e trasmutarla. 

Le emozioni sono il modo in cui la parte più profonda di noi ci manda dei messaggi, ci comunica che dobbiamo virare, che c’è qualcosa da modificare. Proprio per questo motivo è necessario riuscire a rendersi consapevoli di quello che proviamo e che stiamo vivendo e farlo nella maniera più vera, sincera e leale. Per fare ciò è utile, nei momenti di sconforto, esercitarsi semplicemente a rimanere fermi e osservare; osservare il fatto, l’evento e l’emozione che stiamo sperimentando (per poi, in un secondo momento, poterla elaborare ed integrare). Questo esercizio è fondamentale perchè, una volta osservato e compreso ciò che stiamo vivendo, possiamo iniziare a fare dei passi verso la sua trasmutazione.

I momenti di tristezza, se ben utilizzati, hanno una grande funzione e utilità: generare energia! La sofferenza, infatti, è il nostro più grande stimolo, ci permette di rinnovarci e di creare le condizioni ottimali per cambiare il nostro stato attuale e per questi motivi possiamo trovare tali vissuti alla base di stati di benessere, gioia e serenità personale.

Un altro aspetto importante di cui bisogna tener conto nella comprensione della tristezza è che l’umore presenta delle oscillazioni. Queste sono normali, fisiologiche e necessarie; ci permettono di rigenerare la nostra energia. Proprio come l’alternarsi del giorno e della notte permette alla terra e agli esseri viventi di condurre il proprio naturale ciclo vitale, così, l’alternarsi degli stati umorali permettono di condurre una vita emotiva sana e bilanciata permettendoci di apprezzare a pieno la vita e i suoi diversi momenti con le loro varie sfumature.

Quello che è fondamentale, perciò, è che questi stati vengano accolti, accettati e soprattutto utilizzati per quelle che sono le loro più nobili funzioni: prendere coscienza, motivare e cambiare.

Accettando la nostra condizione emotiva non lotteremo contro di essa, la vedremo come una possibilità e un occasione di crescita e gli permetteremo di fare il suo decorso naturale e adempiere al suo ruolo. In questo modo potrà modificarsi e terminare senza i classici sprechi di energie derivanti dall’affligersi, colpevolizzarsi o sforzarsi per poterlo modificare. 

Sarebbe inutile e controproducente odiare o lottare contro la notte per far in modo che arrivi prima il giorno, proprio allo stesso modo bisognerà arrendersi e accettare che ci sia la tristezza nell’attesa di godere della felicità.

Accetta che questo momento ti abbatta e sarà il principio della forza che ti innalza.